L’Ortho-Bionomy® è una disciplina scoperta da Arthur Lincoln Pauls, un maestro di judo e osteopata canadese che ha vissuto la maggior parte della sua vita in Europa tra Inghilterra e Francia.
Leggendo la frase precedente sembrerebbe che io abbia commesso un errore, suona strano infatti dire che l’Ortho-Bionomy® sia stata scoperta e non creata.
Arthur diceva di aver “scoperto” l’Ortho-Bionomy® in quanto essa è l’applicazione manuale di un principio universale e questo principio è quello di cui parlano alcune filosofie orientali, prima su tutte il taoismo, non si possono quindi utilizzare termini come inventato o creato per questa disciplina in quanto tutto si basa su dei principi che regolano da sempre la natura e i suoi equilibri.
Lao Tzu (redattore del testo di riferimento del taoismo) diceva: “Il vero Tao non può essere detto” e ancora “se vuoi innalzare qualcosa abbassalo, se vuoi abbassarlo innalzalo”
Questo principio sottende la presenza di un ordine naturale delle cose che tende sempre verso l’equilibrio, contrastare questo moto comporta quindi esclusivamente attriti e risultati opposti a ciò che noi vorremmo ottenere.
Nell’Ortho-Bionomy® troviamo un approccio osteopatico che rispetta in tutto e per tutto questa legge nelle varie modalità di azione sviluppate sul piano fisico, psichico, energetico e aurico.
Dal punto di vista dell’Ortho-Bionomy®, un corpo, in qualsiasi condizione si trovi, viene visto come qualcosa di meraviglioso e perfetto, un insieme di complicate interazioni che cercano di rendere la sopravvivenza il più semplice possibile.
Quando un orthobionomista osserva un corpo non vede difetti, squilibri o storture, vede un organismo che è passato attraverso le esperienze della vita vissuta e le sue disfunzioni sono frutto degli adattamenti che sono stati necessari al superamento degli ostacoli incontrati.
Quello che farà, sarà aiutare la persona a percepire se stessa favorendo uno spontaneo cambiamento, la ricerca di un equilibrio diverso, funzionale e possibilmente privo di dolore.
Tutto avverrà attraverso la scoperta di posizioni antalgiche (antalgico = privo di dolore) e rilassanti.
L’operatore si muoverà intorno al corpo e con le sue mani accompagnerà la persona attraverso una profonda esperienza propriocettiva (percepire se stessi) con movimenti lenti, compressioni, allungamenti e appoggi delicati.
Essere sottoposti a stress prolungato, a posizioni lavorative innaturali, vivere incidenti stradali o cadute, può comportare l’attivazione di meccanismi di compensazione del nostro corpo che si protraggono nel tempo anche dopo che il problema si è effettivamente risolto, questo porta ad una disfunzione. Un cambiamento che in un determinato momento è stato necessario diventa disfunzionale quando la necessità è finita generando tensioni, blocchi e contratture. Sarà quindi necessario aiutare il corpo a interrompere quel meccanismo.