Aver incontrato e interiorizzato il principio dell’Ortho-Bionomy® ha portato in me un modo diverso di relazionarmi al mondo. Questo principio di Naturalezza inevitabilmente agisce all’interno di tutte le esperienze esistenziali. Nella mia quotidianità ho la fortuna ed il piacere di incontrare tante persone, tante storie diverse e questo è molto stimolante per il mio spirito eternamente curioso.

E’ così che durante una chiacchierata con Vanessa ho avuto un’intuizione. Applicare il principio ad una dimensione insolita. Uscire dal confort del mio studio per confrontarmi con una realtà diversa, il mondo della danza. Mi sono detto:

Chissà se è possibile aiutare una ballerina a migliorare la sua prestazione attraverso l’osservazione ed il dialogo in un approccio orthobionomico?

In cuor mio già sapevo che qualcosa sarebbe successo anche se l’esperienza è andata oltre le possibilità che avevo considerato, questo anche e soprattutto grazie a Beatrice che ha mostrato una profonda attenzione e sensibilità.

Veniamo alla danza.

L’unica nozione che avevo a riguardo era di non saperne niente e forse è stato un vantaggio.
Mi sono limitato a fare quel che so fare, limitarmi ad osservare.

L’osservazione pura e semplice è di per sé un grande strumento.

In un’epoca di forte tendenza alla distrazione osservare con presenza è un atto rivoluzionario.

Tutto intorno a noi cerca di parlarci ma siamo distratti. Piccoli gesti, fugaci espressioni passano inosservate dietro agli stimoli sensoriali che ci aggrediscono ed alla distrazione cronica che ci attanaglia.

Quindi ho osservato ciò che avveniva di fronte a me sotto forma di movimento. La relazione tra un corpo in movimento ed un’osservazione ha dato vita ad un dialogo silenzioso ed attraverso quel dialogo ho potuto fare da ponte tra il corpo di Beatrice e Beatrice stessa. Le ho posto delle domande e le sue risposte parlavano al suo corpo. Il corpo ascoltava ed era ascoltato e visto. In questo processo vedevo crearsi una riconnessione tra il movimento e l’essenza della persona che lo stava eseguendo generando armonia.

Che dire, non sento di aver fatto granché, come sempre nella mia pratica di Ortho-Bionomy®. Il miracolo risiede nel corpo, nell’integrazione delle parti a livello fisico emotivo e mentale. Qualsiasi cosa fai, il punto sta nel farlo con tutto te stesso. Nella difficoltà c’è sempre un pezzo mancante.

Quello che hanno descritto Vanessa e Beatrice è un processo al quale ho avuto il piacere di assistere con gioia, curiosità e soprattutto senza aspettative.
Da qui, dalla scoperta di una nuova possibilità, chissà cosa nascerà. Forse niente, ma in nessun modo potremmo perdere la forza dell’esperienza vissuta.
Grazie.

Ivan Pisani